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Packaging alimentare, la vicentina Bibetech pronta ai prodotti microplastic free
Packaging alimentare, la vicentina Bibetech pronta ai prodotti microplastic free.
Il gruppo ha investito in biopolimeri naturali con cui sviluppare packaging alimentare sostenibile partendo non più dal petrolio ma da materie prime rinnovabili come biomasse vegetali di scarto.
di Vitaliano D’Angerio 15 aprile 2024
I punti chiave Innovazione e biopolimeri Automotive e il polo del food packaging I rischi delle microplastiche Ascolta la versione audio dell’articolo Un packaging alimentare che non rilascia microplastiche nell’ambiente. Come? Attraverso biopolimeri naturali di nuova generazione, prodotti e biosintetizzati da più di 300 specie di batteri. È l’obiettivo raggiunto dall’azienda vicentina Bibetech, fondata nel 2008, che opera in quattro settori: il medicale, gli imballaggi alimentari, l’automotive e lo stampaggio tecnico.
Il gruppo può contare su duecento addetti, oltre 30 milioni di fatturato e soprattutto 13 milioni di euro investiti negli ultimi tre anni nella ricerca di materiali innovativi, nell’ampliamento degli stabilimenti produttivi e in un team specializzato in sostenibilità e innovazione. Innovazione e biopolimeri A livello europeo ci sono importanti novità sul versante della normativa legata agli imballaggi e alla plastica. E l’attività di Bibetech potrebbe avere un ruolo decisivo in tale ambito. In particolare, l’azienda attraverso processi di fermentazione microbica industriale e fotosintesi, è riuscita a indurre i batteri a produrre biopolimeri con cui sviluppare packaging alimentare sostenibile partendo così non più dal petrolio ma da materie prime rinnovabili come biomasse vegetali di scarto. I biopolimeri naturali, viene spiegato da Bibetech, sono biodegradabili in tutti gli ambienti, dal suolo agli oceani, senza rilasciare microplastiche. Automotive e il polo del food packaging La svolta nelle attività di Bibetech è da registrare nel 2019 con l’acquisto di Internova Packaging, azienda specializzata nello stampaggio di food packaging.
E poi altro passo importante, l’anno dopo, con l’acquisizione di Marostica Stampi, trasformata in seguito a centro di progettazione stampi. Nel 2022 l’ingresso nell’automotive e soprattutto la costruzione del polo del food packaging. I quattro poli operativi di Bibetech si sviluppano su una superficie di oltre 25.700 metri quadrati e hanno 90 presse per lo stampaggio lineare. Certificazioni Da segnalare che il gruppo vicentino, a livello di sicurezza alimentare è in possesso della certificazione Brc, mentre riguardo la salute e la sicurezza degli ambienti lavorativi è stato certificato Iso 45001. Inoltre Bibetech si è dotata di un codice etico applicato attraverso il Mog 231 a tutela delle procedure aziendali. I rischi delle microplastiche Secondo l’Istituto superiore di Sanità (Iss) «i rischi per l’uomo derivanti dalle microplastiche (MP) possono essere di natura fisica, chimica o microbiologica.I rischi fisici sono dovuti alle ridotte dimensioni delle MP (e anche delle nanoplastiche) che possono attraversare le barriere biologiche – come la barriera intestinale, ematoencefalica, testicolare e persino la placenta – e causare danni diretti, in particolare all’apparato respiratorio e all’apparato digerente, quali primi apparati con cui le MP entrano in contatto».
Nei documenti dell’Iss viene aggiunto che «esistono ancora poche informazioni riguardo l’impatto delle MP sulla salute degli animali e dell’uomo. I polimeri, in generale, sono chimicamente inerti e, dunque, considerati non tossici. Tuttavia, le ridotte dimensioni e l’elevata superficie conferiscono alle MP maggiore reattività rispetto ai composti da cui originano, rendendole potenzialmente dannose per gli organismi a seconda del tipo di esposizione e della suscettibilità». Riproduzione riservata ©